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Seminario NarraMuse 2023-2024 “Le tournant postmigratoire: enjeux et questionnements d’une mutation socio-culturelle et religieuse annoncée”

In occasione di un talk show televisivo trasmesso l’8 maggio 1998, lo scrittore di lingua tedesca Feridun Zaimoglu – nato in Turchia nel 1964 e giunto in Germania con la famiglia in tenera età – si è fatto portavoce delle nuove generazioni di origine straniera. Dopo “quarant’anni di storia migratoria” in Europa, queste giovani generazioni non volevano più essere intrappolate in un’identità di “creature in crisi” (Krisenkreaturen), presumibilmente divise tra le culture di origine e quelle di accoglienza.

A venticinque anni di distanza, la politologa Naika Foroutan, dopo la pubblicazione del suo libro Die postmigrantische Gesellschaft (2019), definisce le questioni in gioco nella “società postmigrante” al di là delle discussioni ancora vivaci sulla questione della migrazione stessa. Più in generale, scrive, il “conflitto centrale” (Kernkonflikt) delle società postmigranti riguarda solo superficialmente la migrazione. Ha molto più a che fare con la “negoziazione e il riconoscimento dell’uguaglianza come promessa centrale delle democrazie moderne, che richiedono pluralità e parità come principio di base”1, anche in relazione alle popolazioni di origine musulmana, per esempio.

Alcuni studi recenti, come quelli condotti da Moritz Schramm e dal suo centro di ricerca presso la Syddansk Universitet (University of Southern Denmark), specializzato nello studio approfondito della postmigrazione, sottolineano la necessità di ampliare questa nozione, superando l’idea di “generazioni” (migranti e post-migranti) per integrarla in quella di una “prospettiva” postmigrante all’interno delle società nel loro complesso2.

Il seminario interuniversitario trasversale dell’École Doctorale de Langues et Lettres del F.R.S.-FNRS si propone di definire le modalità di questa prospettiva postmigrante in relazione a una serie di questioni, di cui si propone qui un elenco non esaustivo:

  • Identità e genere

Uno dei punti di forza del concetto di postmigrazione è proprio quello di potersi estendere alla complessità delle società moderne, includendo ambivalenze, ambiguità, antagonismi e l’emergere di nuove alleanze e solidarietà al di là delle nozioni di etnia, genere o patrimonio culturale (Foroutan 2019). Per quanto riguarda le cosiddette identità “femminili” e non binarie, l’accento sembra essere posto sul desiderio di affermare e rendere visibile un’identità multipla di fronte a una società “ospite” e “domestica” basata su strutture essenzialmente dualistiche (Aydemir & Yaghoobifarah 2022). Tra le molte sfaccettature dell’identità dell’“uomo plurale” (Lahire 2016), emergono diverse espressioni dell’identità maschile. Le percezioni e gli impieghi della mascolinità riguardano i rapporti di dominazione (Delphy 2008), la trasmissione di emozioni “legittime” e di modalità di stare al mondo (hooks 2021), la divisione dei ruoli (Bourdieu, 1990) e le disuguaglianze sociali ed economiche (Delphy 2016).

  • Il rapporto con il corpo

La questione del corpo è parte integrante dell’esperienza postmigrante. Anche se il soggetto postmigrante è nato e si è formato in Europa, sembra che il suo corpo, o più precisamente il suo aspetto fisico, e ancor più la sua visibilizzazione attiva (vista come condizione per la possibilità di esistere, cfr. Göle, 2015) siano spesso categorizzati come “altro”, sia dalla società europea (Aydemir & Yaghoobifarah 2022) sia all’interno della famiglia migrante di prima generazione. Senza scivolare nella patologizzazione, la corporeità del soggetto postmigrante non sembra adattarsi né alle norme, anche informali, della società europea, né a quelle del “Paese d’origine”. È in particolare attraverso la possibile insorgenza di questo aspetto “fluido” che la prospettiva postmigrante mira a mettere in discussione tutti i tipi di opposizioni binarie che hanno finora determinato la normalità egemonica (Yildiz 2022).

  • Rivalutazione dell’appartenenza

La nozione di appartenenza è spesso problematica per il soggetto postmigrante, sia in relazione a considerazioni personali – difficoltà a “lasciare da parte, senza abbandonare”, o ad “ancorarsi, senza rimanere prigionieri” (Fleury 2020) – e/o a posizioni sociali. Si scontrano con discorsi che li emarginano e li “migrantizzano” nella società in cui sono nati (Petersen, Schramm e Wiegand 2019). Più in generale, rivela i limiti dei modelli di appartenenza basati sullo Stato-nazione, che costringono ancora le persone a privilegiare l’attaccamento a un territorio, a una cultura o a un Paese (Nouss 2015). Nouss chiede una rivalutazione di questi modelli in vista di una riflessione sulle appartenenze multiple; ciò appare tanto più necessario se si considera che, nel contesto di società fortemente secolarizzate in cui l’indifferentismo religioso è diventato predominante (Donégani 2015), è difficile tenere conto della dimensione religiosa nella costruzione dell’identità: in quanto estranea, essa sembra spesso essere messa in discussione e minimizzata o addirittura emarginata, a meno che non sia vista fin dall’inizio come un problema.

  • Trauma Studies e memoria

Trauma Studies hanno dimostrato che, nel caso della migrazione, il trauma non si esaurisce con la fine del viaggio stesso, ma ha un effetto duraturo sull’individuo, e caratterizzi la sua permanenza nel paese d’arrivo (de Rogatis 2023), e quella dei suoi figli. Il processo si estende nel tempo (da una generazione all’altra) e nello spazio (dalle comunità di partenza a quelle di arrivo). Marianne Hirsch definisce la postmemoria come il rapporto degli individui di seconda generazione con esperienze forti, spesso traumatiche, che hanno preceduto la loro nascita, ma che sono state trasmesse loro con un’intensità tale che sembrano costituire la loro stessa memoria. Sebbene la postmemoria sia stata concettualizzata in relazione alla Shoah, Hirsch stessa sottolinea che questa struttura inter- e trans-generazionale (Hirsch 1996) può essere applicata a molti contesti di transfert traumatico (Hirsch 2012), compresa la migrazione e, quindi, la postmigrazione. 

  • Legami con il postcolonialismo

Postmigrazione e postcolonialismo richiedono entrambi una lettura che non si limiti a un senso puramente cronologico – il periodo dopo la colonizzazione, il periodo dopo la migrazione. Soprattutto, si riferiscono a una prospettiva critica che mira a superare le opposizioni binarie tra culture – colonizzatore/colonizzato, nativo/migrante (Yildiz 2022). In entrambi i casi, questa prospettiva si occupa principalmente dei fenomeni di dominio e di resistenza a tale dominio: individua nelle opere postcoloniali e postmigranti strategie per evidenziare e decostruire visioni dualistiche del mondo. Allo stesso modo, postcolonialismo e postmigrazione si fondono anche in una riflessione sulle condizioni della diversità culturale.

  • Etica del riconoscimento

Nel lavoro svolto dal filosofo Axel Honneth, ad esempio, l’etica del riconoscimento suggerisce che gli individui cercano soprattutto di essere riconosciuti nella loro individualità (ad esempio attraverso l’amore, i diritti o la solidarietà, cfr. Honneth 1992). Ma queste ricerche si scontrano anche con varie forme di disprezzo. Mentre nelle società democratiche e postmigranti tutti sembrano avere sempre più diritto a chiedere una forma di riconoscimento egualitario tra le persone (Foroutan 2019), questa aspirazione diventa paradossalmente sempre più insaziabile, ad esempio perché questo riconoscimento dipende maggiormente dal modo in cui gli altri ci guardano (Fukuyama 2018) o è legato ad aspetti di riconoscimento simbolico. Ciò porterebbe allo sviluppo di risentimenti, legati a quelle che verrebbero vissute come umiliazioni o mancati riconoscimenti, che possono però essere contrastati dall’educazione, da quello che Foucault chiama “governo del sé” o capacità di sublimazione (Fleury 2020).

  • Forme narrative multimediali e reti di diffusione alternative 

I postmigranti sono spesso nativi digitali che utilizzano le nuove tecnologie come forme di espressione del loro vissuto. L’uso delle nuove tecnologie permette loro di aggirare le forme tradizionali di comunicazione letterario-artistica. Molti di loro hanno iniziato la loro carriera scrivendo per siti web, social network, ecc. o pubblicando il loro lavoro su Spotify, YouTube o Vimeo. Questo ha permesso loro di sviluppare capacità di scrittura (linguaggio, strategie artistiche e narrative) in grado di esprimere le loro specifiche condizioni di vita. Il fenomeno del rap in Europa è particolarmente interessante in quanto profondamente plasmato da migranti e postmigranti. Le storie che i rapper raccontano si rivolgono a un pubblico ampio, generalmente urbano, che comprende giovani di ogni estrazione sociale e culturale. I rapper postmigranti riescono così a creare un circuito alternativo di riconoscimento che rompe con la letteratura tradizionale.

  • Letteratura postmigrante e intersezionalità

La prospettiva postmigrante aspira a trascendere i discorsi sulla “migrazione” come marcatore mascherato di esclusione razzista; al contrario, vede la migrazione come una normalità sociale (Foroutan 2019). Questa denuncia è in linea con la prospettiva intersezionale, un approccio originariamente ideato dalle femministe afroamericane e basato sull’affermazione che le diverse forme di esclusione sociale si influenzano a vicenda (Crenshaw 1989). Come l’intersezionalità, la prospettiva postmigrante ci permette di analizzare l’intersezione di diverse relazioni sociali di dominio e mira a decostruirle considerando la normalità sociale della migrazione.

  • Idea di processo e di negoziazione

In una società politica organizzata intorno all’imperativo della singolarità, la postmigrazione non sembra essere una situazione privilegiata per analizzare il modo in cui la società produce strutturalmente un tipo di individuo? Sulla base delle storie e delle (auto)biografie dei postmigranti, quali sono le “prove” che emergono più di ogni altra cosa e quale significato viene loro attribuito? Se Danilo Martuccelli (cfr. Allouani 2007) intende le “prove” come “sfide strutturali storiche comuni” relative alla società nel suo complesso che “gli individui sono costretti ad affrontare” con i mezzi a loro disposizione, come ne parlano? In che modo, inoltre, le modalità in cui queste prove vengono raccontate testimoniano le disposizioni incorporate più o meno dissonanti e i contesti relazionali più o meno contraddittori con cui l’individuo negozia per raggiungere il percorso di esistenza più equo per se stesso, lavorando allo stesso tempo per costruire il bene comune?

Bibliografia

ALLOUANI, Zakia. 2007 D. Martucelli. Forgé par l’épreuve. L’individu dans la France contemporaineL’orientation scolaire et professionnelle, 36(2). http://journals.openedition.org/osp/1425. Mis en ligne le 08 décembre 2009, consulté le 17 février 2014.

AYDEMIR, Fatma, & YAGHOOBIFARAH, Hengameh. (2022). Eure Heimat ist unser Albtraum. 5. Auflage. Berlin: Ullstein.

BOURDIEU, Pierre. 1990. La domination masculine. Actes de la recherche en sciences sociales, 84(1), pp. 2-31. 

CRENSHAW, Kimberlé. (1989). Demarginalizing the Intersection of Race and Sex: A Black Feminist Critique of Antidiscrimination Doctrine, Feminist Theory and Antiracist Politics. University of Chicago Legal Forum, 1, pp. 139-168.

DE ROGATIS, Tiziana. (2023). Homing/Ritrovarsi: Traumi e translinguismi delle migrazioni in Morante, Hoffman, Kristoff, Scego e Lahiri. Università per Stranieri di Siena.

DELPHY, Christine. (2008). Classer, dominer: qui sont les «autres»? Paris: La fabrique éditions.

DELPHY, Christine. (2016). Close to home: A materialist analysis of women’s oppression. Londres: Verso Books.

DONEGANI, Jean-Marie. (2015).La sécularisation du croire: pragmatisme et religion. Archives de sciences sociales des religions, 169, pp. 229-261.

FLEURY, Cynthia. (2020). Ci-gît l’amer – Guérir du ressentiment. Paris: Gallimard.

FOROUTAN, Naika. (2019). Die postmigrantische Gesellschaft: Ein Versprechen der pluralen Demokratie. Bielefeld: transcript.

FUKUYAMA, Francis. (2018). Identity – Contemporary Identity Politics and the Struggle for Recognition. Londres: Profile Books Ltd. 

GÖLE, Nilüfer. (2015). Musulmans au quotidien – Une enquête européenne sur les controverses autour de l’islam. Paris: La Découverte.

HIRSCH, Marianne. (1996). Past Lives: Postmemories in Exile. Poetics Today, 17(4), pp. 659–86. https://doi.org/10.2307/1773218. 

HIRSCH, Marianne. (2012). The Generation of Postmemory : Writing and Visual Culture after the Holocaust. New York: Columbia University Press.

HONNETH, A. (2008). La lutte pour la reconnaissance. Paris: Cerf. 

HOOKS, Bell. (2021). La volonté de changer: les hommes, la masculinité et l’amour. Paris: Divergences.

LAHIRE, Bernard. (2016). L’homme pluriel. La sociologie à l’épreuve de l’individu. In Catherine Halpern (éd.), Identité(s): L’individu, le groupe, la société (pp. 57-67). Auxerre: Éditions Sciences Humaines.

NOUSS, Alexis. (2015). La Condition de l’exilé. Paris: Éditions de la Maison des sciences de l’homme. 

PETERSEN, Anne Ring, SCHRAMM, Moritz, & WIEGAND, Frauke. (2019). Introduction: From Artistic Intervention to Academic Discussion. In Moritz Schramm et al., Reframing Migration, Diversity and the Arts: The Postmigrant Condition (pp. 3-10). New York/Londres: Routledge.

YILDIZ, Erol. (2022). Vom Postkolonialen zum Postmigrantischen: Eine neue Topografie des Möglichen. In Ömer Alkin & Lena Geuer (éds.), Postkolonialismus und Postmigration (pp. 71-98). (HG.) Münster: Unrast Verlag.

  1. “Der Kernkonflikt in postmigrantischen Gesellschaften dreht sich nur an der Oberfläche um Migration – tatsächlich ist der Konflikt jedoch angetrieben von der Aushandlung und Anerkennung von Gleichheit als zentralem Versprechen der modernen Demokratien, die sich auf Pluralität und Parität als Grundsatz berufen” (Foroutan, pp. 13-14; sottolinea l’autrice). ↩︎
  2. Cf. https://www.europenowjournal.org/2023/05/01/the-politics-of-postmigration ↩︎

Programma

Giornata 1

9 febbraio 2024, dalle 10:00 alle 17:00

Salle Oleffe (Bâtiment des Halles universitaires, Place de l’université 1)

9:30 — Accoglienza e caffè

10:00 — Moritz Schramm (University of Southern Denmark), “Postmigration and the reflexive turn in Migration Studies”

11:30 — Arvi Sepp (VUB), “On the Dynamics of Exchange and the Permeability of Borders: Conceptual Reflections on Literary ‘Transculturalism’”

12:30 — Pausa pranzo

14:00 — Núria Codina (PI), Marialena Avgerinou, Anna Sofia Churchill, Joana Roqué Pesquer, Sonja Ruud(KULeuven), “Presentation of the COLLAB ERC Starting Grant Project: Making Migrant Voices Heard Through Literature: How Collaboration is Changing the Cultural Field”

15:00 — Hubert Roland, Costantino Maeder, Brigitte Maréchal, Gloria Coscia, Amaury Dehoux, Naïma El Makrini, Serena Finotello, Letizia Sassi (UCLouvain), “Practicing interdisciplinarity between humanities and social sciences on a daily basis: the case-study of the NarraMuse-project (Writing the Self and the Other: Identity and Societal Issues in Post-migration Literatures of Muslim descent in French, German and Italian)” 

16:00 — Tavola rotonda e discussione con i dottorandi (FR/ING)

17:00 — Chiusura

Giornata 2

10 maggio 2024, dalle 10:00 alle 16:00

Salle Oleffe (Halles universitaires, Place de l’université 1)

9:30 — Accoglienza e caffè

10:00 — Tiziana De Rogatis (University for Foreigners of Siena), “Postmigration, translingualism and homing in Igiaba Scego and Jhumpa Lahiri”

11:00 — Gabriele Marino (University of Turin), “Migrant words and sounds in Italy — Between rap, trap, and afrobeats”

12:00 — Pausa pranzo

14:00 — Anita Rotter (Universität Innsbruck), “German Rap and Slam Lyrics in the Postmigrant Society”

15:00 — Discussione con i dottorandi (FR/ING) e chiusura

Giornata 3

13 maggio 2024, dalle 10:00 alle 16:00

ULB (AY2.114)

9:30 — Accoglienza e caffè/Welcome and Coffee

10:00 — Ibrahima Diagne (Université Cheikh Anta DIOP), “Postmigration, Decolonial Experiences, and Transnational Poetics”

11:00 — Justine Feyereisen (Universiteit Gent), “What Migration? Utopia and Parrehsia with Soeuf Elbadawi”

12:00 — Myriam Geiser (Université Grenoble Alpes), “The Notion of Post-migration as a Literary Category from a Franco-German Perspective”

13:00 — Pausa pranzo/Lunchbreak

14:00 — Lily Climenhaga (Universiteit Gent), “A Postmigrant Theatre of the Future: Migratory Aesthetics, Globalized Realism, and Intercultural Interlocutors in the Theatre of Milo Rau”

15:00 — Discussione con i dottorandi (FR/ING) e chiusura


Mattinata di studi “Identités, appartenances et productions culturelles à l’aune de la postmigration” — 07/06/2023

La mattinata di studi, 3a sessione del seminario primaverile dell’ARC NarraMuse, si terrà mercoledì 7 giugno, dalle 9:00 alle 12:00, nella Salle Ladrière (Collège Mercier, 1° piano, Place Cardinal Mercier).

Programma

9:00 — Accoglienza

9:30 — Valentina Schiavinato (Università di Padova): “La double présence: jeunes italo-marocain·e·s entre processus d’altération et valorisation des compétences”

10:00 — Discussione 

10:10 — Younes-Yohan Van Praet (Université Aix-Marseille): “Religiosités musulmanes: entre continuité et ruptures”

10:40 — Discussione  

10:50 — Pausa

11:00 — Lionel Remy-Hendrick (UCLouvain): “Le principe d’authenticité. Refonder le groupe par la co-énonciation dans la pratique du rap”

11:30 — Discussione con i 3 oratori

12:00 — Chiusura


Giornata di studi “La littérature européenne de la postmigration: théorie et cartographie” — 23/05/2023

La giornata di studi, 2a sessione del seminario primaverile dell’ARC NarraMuse, si terrà il 23 maggio 2023, dalle 10:00 alle 17:30 al MORE54.

Programma

9:30 — Accoglienza

Sessione 1: postmigration et théories

10:00 — Myriam Geiser (Université Grenoble Alpes): “Positionnements théoriques à l’ère des “post”: Corrélations entre les concepts de post-mémoire et de post-migration

10:45 — Discussione

11:15 — Pausa

11:45 — Dagmar Reichardt (Latvian Academy of Culture): “Transculturalism – Heading for a New Postmigration Era”

12:30 — Discussione

13:00 — Pausa pranzo

Sessione 2: littérature de la postmigration en Italie et en Allemagne

14:00 — Dagmar Reichardt (Latvian Academy of Culture): “Transcultural Labs & Italophonia: Selected Case Studies of Fluidity and Viscosity in Postmigration Literary Discourses”

14:30 — Hubert Roland (FNRS/UCLouvain): “Ethos et reconnaissance dans les productions littéraires des autrices de la postmigration de langue allemande”                  

15:00 — Discussione

15:30 — Pausa

Sessione 3: littérature de la postmigration en France et en Belgique

16:00 — Naïma El Makrini (UCLouvain) et Amaury Dehoux (UClouvain): “Quelques tendances de la production littéraire postmigrante en France”

16:30 — Laurence Pieropan (Université de Mons): “La littérature migrante en Belgique francophone: un sous-champ littéraire?”

17:00 — Discussione

17:30 — Chiusura


Conferenza di Martina Kopf — 26/04/2023

La prima sessione del seminario primaverile dell’ARC NarraMuse si terrà mercoledì 26 aprile 2023, dalle 14:00 alle 17:00, nell’auditorio MORE 56 (Place Montesquieu, 2).

Questo ciclo sarà inaugurato da una conferenza di Martina Kopf (Johannes Gutenberg Universität Mainz/Université Paris Nanterre): “Désintégrez-vous !” Projets de société dans l’essai-manifeste postmigrant

Negli ultimi anni, sono stati pubblicati numerosi saggi o raccolte di saggi, spesso sotto forma di manifesti, nei quali autrici e autori criticano la società e il mondo politico, proponendo al contempo progetti di società postmigrante. In modo interessante, questi saggi e manifesti sono emersi sia in Germania (Max Czollek, Fatma Aydemir, Hengameh Yaghoobifarah, Ilija Trojanow, Navid Kermani) che in Francia (Patrick Chamoiseau, Michel le Bris, Édouard Glissant). Ci si concentrerà in particolare sull’adozione di un punto di vista comparatista su questi saggi e sui rispettivi progetti di società, che saranno affrontati principalmente attraverso i concetti di “società postmigrante” e “prospettiva postmigrante.”


Launching Event — 13/12/22, dalle 17:00 alle 19:00

Il team di ricerca NarraMuse è lieto di invitarvi all’inaugurazione del suo progetto interdisciplinare di azione di ricerca concertata (ARC 2022-2027).


Martedì, 13/12/22, 17:00-19:00
UCLouvain
Sénat académique, Halles Universitaires
Place de l’université 1


17:00: Accoglienza dei partecipanti
17:10: Presentazione del progetto
18:10: Estratti di testi scelti: lettura e commento
18:45: Ricevimento