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“Dal vissuto al racconto della postmigrazione: Rinventare la narrazione di sé e del mondo nelle società europee pluraliste”

Convegno internazionale (17-19 settembre 2025)

Descrizione e Call for Papers

Sviluppata e promossa dal mondo universitario germanofono, regolarmente adottata dalla critica anglofona e scandinava, ancora poco utilizzata negli studi francofoni e italofoni, la postmigrazione si presenta come una svolta nel discorso sulla migrazione. Superando l’opposizione binaria tra migranti e non migranti, essa consente di considerare l’immigrazione come una componente intrinseca delle società europee. Il convegno “Dal vissuto al racconto della postmigrazione” si inserisce all’interno di questa svolta epistemiologica e analitica in corso. Si pone l’obiettivo di esplorare come la postmigrazione spinga a rielaborare, e talvolta a ridefinire, i racconti che possono essere scritti, narrati o ricostruiti a partire dai vissuti e dalle esperienze legate alla migrazione stessa. Il convegno esamina le posture, le strategie, i sistemi e i contenuti narrativi che possono emergere dalle sfide, dalle negoziazioni, dai conflitti o dalle alleanze che si verificano all’interno delle società europee a confronto con la diversità implicata dalla migrazione.

Consapevole dei diversi significati attribuiti alla postmigrazione, il convegno sceglie volontariamente di considerarla nella sua accezione più ampia. Invita così a riflettere sulle narrazioni delle persone postmigranti, intese come discendenti di immigrati che non hanno vissuto direttamente l’esperienza migratoria. Al tempo stesso, incoraggia lo studio di racconti dedicati alle società postmigranti, definite come società trasformate dall’immigrazione. Infine, può essere anche un luogo per considerare una prospettiva postmigrante sullo storytelling come pratica che viene essa stessa rimodellata dall’immigrazione. 

Fermamente pluralista, il convegno vuole incoraggiare il dialogo tra tutte le arti e discipline che, in diversi modi, si impegnano a raccontare o a dar voce alle tracce e alle storie che la migrazione lascia nei diversi strati delle società europee contemporanee. In un’ottica comparatista, incoraggia anche l’incontro di studi dedicati al racconto della postmigrazione in differenti contesti culturali e linguistici europei (Germania, Belgio, Francia, Italia, Spagna, Scandinavia, Regno Unito, ecc.)

Pur appartenendo a diverse discipline, arti e culture, gli interventi avranno come elemento comune l’esplorazione dei racconti di sé e del mondo. Questi racconti potranno essere analizzati attraverso tutte le dimensioni del vissuto individuale e collettivo che possono dare origine a una forma di narrazione. Identità, ibridità, trauma e scontro sono alcune parole chiave che potranno orientare il racconto del rapporto con se stessi. Storia delle connessioni, memoria e postmemoria sono concetti che potranno essere utilizzati per il racconto del rapporto con il tempo. Per quanto riguarda il rapporto con lo spazio, esso potrà essere colto attraverso i racconti dei luoghi privati e pubblici che conservano le tracce della migrazione. Particolare attenzione sarà rivolta alla dimensione religiosa intesa come componente che struttura tanto il rapporto con sé quanto il rapporto con il mondo. Tuttavia, oltre alle prospettive fornite qui a titolo indicativo, molte altre dimensioni potranno essere prese in considerazione. 

Pur potendo affrontare una vasta gamma di racconti a partire da dimensioni diverse, gli interventi dovranno rispondere a uno dei seguenti assi tematici: 

1) Narrazioni letterarie della postmigrazione. Questo asse si concentrerà sulle forme e sui contenuti che definiscono il racconto della postmigrazione dai generi canonici (romanzo, autofiction, autobiografia, ecc.) fino a generi più recenti (rap, slam, podcast, ecc.) Si occuperà di esplorare le risorse tematiche, semiotiche, pragmatiche, linguistiche e narrative di cui dispone ciascun genere per raccontare e interrogare le esperienze degli individui o della società postmigrante. I racconti letterari potranno essere anche analizzati come dei laboratori dell’immaginario che permettono di sperimentare nuove configurazioni per l’identità, per la memoria e per lo spazio che sono ancora in gran parte da costruire nelle società pluraliste contemporanee. Le narrazioni letterarie potranno essere studiate come dei mezzi di rappresentazione e riconoscimento che fanno sentire voci solitamente dominate e che lavorano così alla costruzione di una nuova comunità immaginata.

2) Narrazioni visuali della postmigrazione. Le riflessioni si focalizzeranno sulle produzioni artistiche, culturali e mediatiche che pongono l’immagine al centro del racconto della postmigrazione (cinema, documentario, fotografia, etc.). Lo scopo sarà di mettere in evidenza come l’immagine offra risorse specifiche per raccontare e trasmettere esperienze individuali e collettive trasformate dall’immigrazione. Si potrà inoltre indagare tutte le tecniche (composizione, montaggio) attraverso cui un’immagine può narrare la storia degli individui e delle società postmigranti in Europa. In questa prospettiva, si presterà particolare attenzione ai racconti che rendono visibili le tracce della migrazione nello spazio urbano, portando i luoghi stessi a raccontare le storie, spesso silenziate, che custodiscono sull’immigrazione in Europa. 

3) Narrazioni postmigranti negli studi sul campo nelle scienze sociali. Questo asse si concentrerà sui metodi d’indagine che, in antropologia e in sociologia, permettono alle popolazioni immigrate e ai loro discendenti di raccontarsi secondo una prospettiva “demigrantizzata”. Sarà possibile riflettere sulle forme di racconto che permettono di rappresentare l’esperienza delle persone intervistate come una componente intrinseca delle società europee. In questa ottica, si presterà particolare attenzione ai racconti scientifici che, partendo dalle traiettorie di vita concrete, ridefiniscono le storie e le identità europee attraverso l’integrazione dei riferimenti culturali, come l’islam, in un orizzonte pluralista nel quale non sono più considerati stranieri. 

4) Narrazioni storiche della postmigrazione. Si tratta qui di analizzare e illustrare come la postmigrazione consenta di produrre un contro-discorso alle forme dominanti della storia nazionale. In questa prospettiva, seguendo in particolare gli studi di Duncan S. A. Bell sul concetto di mythscape (2003), ci si potrà concentrare sulle condizioni di scrittura e di ricezione di un’istoriografia transnazionale e delle connessioni, capace di raccontare la formazione e l’evoluzione delle società europee postmigranti. 

5) Narrazioni postmigranti ed educazione. Questo asse esplorerà il modo in cui l’uso del racconto può contribuire ad affrontare le sfide pedagogiche poste dal multiculturalismo nelle classi delle società postmigranti europee. Si tratterà inoltre di analizzare e descrivere attività e dispositivi didattici innovativi che permettano agli studenti e alle studentesse di condividere storie personali profondamente legate all’immmigrazione e alla diversità dell’eredità culturale e religiosa. 

6) Narrazioni postmigranti e impegno. Questo asse esplorerà il modo in cui il racconto possa assumere una forma di impegno rispetto alla pluralità delle eredità culturali e religiose. In particolare, si esplorerà se, per esprimere il proprio punto di vista specifico attraverso il racconto, gli individui investano in determinati ambiti del vissuto personale o collettivo (crescita personale, questioni relative al corpo, prese di posizione politiche, ecc.). Sarà anche necessario interrogarsi sulle modalità attraverso cui i racconti traducono l’impegno del proprio autore o della propria autrice. Sarà inoltre interessante studiare i valori che sottendono l’impegno e che vengono espressi nelle narrazioni. 

7) Narrazioni postmigranti e ricezione. Questo asse si concentrerà su come i racconti della postmigrazione configurano la propria ricezione. Si potrà studiare, in particolare, il modo in cui i racconti giocano con l’orizzonte di attesa del destinatario attraverso l’uso di stereotipi e convenzioni di genere. Inoltre, si esaminerà come il racconto, in quanto atto comunicativo, sia pensato e costruito per trasmettere un messaggio che consideri il contesto pluralista nel quale viene emesso. Infine, sarà possibile considerare l’immagine del destinatario costruita dal racconto e, in relazione con l’asse precedente, il tipo di impegno che cerca di suscitare nel suo destinatario implicito. 

Il convegno si terrà all’Université catholique de Louvain (Louvain-la-Neuve, Belgique) dal 17 al 19 settembre 2025. 

Gli interventi potranno essere in lingua inglese, francese, tedesca o italiana. Le proposte di intervento, con titolo, abstract (circa 300 parole) e una breve nota bio-bibliografica, andranno inviate a Amaury Dehoux (amaury.dehoux@uclouvain.be), Hubert Roland (hubert.roland@uclouvain.be) e Letizia Sassi (letizia.sassi@uclouvain.be), entro il 30 aprile 2025. 

Si possono proporre anche dei panel. Chiediamo all’organizzatore o organizzatrice del panel di inviarci un documento con il titolo e il programma del panel, con un abstract di ciascun intervento (circa 300 parole) e una presentazione bio-bibliografica di ogni intervento. Anche in questo caso le proposte vanno inviate a Amaury Dehoux (amaury.dehoux@uclouvain.be), Hubert Roland (hubert.roland@uclouvain.be) e Letizia Sassi (letizia.sassi@uclouvain.be), entro il 15 aprile 2025. 

Le risposte a tutte le proposte saranno comunicate entro il 15 maggio 2025.